"Un profumo dovrebbe essere una porta che si apre su un mondo, un'evocazione potente che trascende il semplice piacere olfattivo".
Nei vicoli di Firenze, dove le pietre risuonano ancora dei passi dei mercanti toscani del Rinascimento, Lorenzo Villoresi compone profumi come altri scrivono poesie. Dottore in filosofia antica e filologia biblica, ha esplorato a lungo le complessità del pensiero prima di essere affascinato da un altro linguaggio: quello delle essenze. Il suo primo viaggio in Medio Oriente, nel 1981, ha segnato l'inizio di una fascinazione per le spezie e le materie prime provenienti da altri luoghi. Da quel momento in poi, la scia dei profumi lo ha perseguitato, fondendosi con la sua ricerca accademica per diventare una passione totalizzante.
Nel 1991 ha presentato la sua prima collezione di fragranze, un'interpretazione personale dei grandi temi classici della profumeria. In controtendenza, ogni creazione è un'opera d'arte indipendente, nata da una visione precisa, un dialogo intimo tra memoria e ispirazione. Nel suo mondo, l'eterna Toscana incontra l'inebriante Oriente; profumi dimenticati si mescolano ai preziosi accordi di legni, resine e spezie rare.
Lontano dai processi industriali, Villoresi perpetua un know-how artigianale, dove ogni fragranza è creata con la meticolosità di un alchimista. Nel 2006 il suo talento è stato riconosciuto a Parigi con il prestigioso "Prix François Coty" per il suo lavoro. E nel 2018, fedele alla sua città natale, ha fondato il Museo del Profumo di Firenze, un'ode ai misteri del mondo olfattivo. Lorenzo Villoresi continua il suo viaggio immobile, guidato dall'impronta dei profumi e dalla ricerca di una bellezza senza tempo.