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Ernest Beaux

Scultore dell'invisibile, ha regalato al secolo un'indimenticabile ventata di freschezza.

Ernest Beaux, nato a Mosca nel 1881, nello strano bagliore dell'inverno russo, è stato un mago delle ombre, un architetto dell'assoluto che ha inciso il suo nome nell'eternità di una bottiglia. Figlio di un profumiere francese emigrato, crebbe tra due culture, tra splendore imperiale e rigore scientifico, forgiando precocemente una sensibilità singolare, fatta di contrasti e di standard esigenti.


È nei laboratori di Rallet, fornitore della corte degli zar, che affina il suo talento, esplorando i confini del possibile e imparando a combinare natura e modernità. La Rivoluzione lo costrinse a lasciare la Russia, ma non cancellò il suo genio. In esilio portò con sé le sue conoscenze, i suoi ricordi di neve e gelsomino ghiacciato, e un'intuizione: il profumo poteva diventare astrazione, pura sensazione, quasi un'idea.


Nel 1921, l'incontro con Gabrielle Chanel cambia la storia. Da questa alchimia nasce il leggendario N°5, quintessenza di mistero, rigore ed eleganza. Una composizione rivoluzionaria, densa come una tela da sera, dove le aldeidi vibrano come un'esplosione di luce sulla pelle. Più che un profumo, N°5 è un manifesto: quello di una donna libera, di un nuovo secolo, di un'arte di confondersi.


Ernest Beaux non compone molto, ma compone bene. Bois des Îles, Cuir de Russie, Gardénia… ogni sua fragranza è un enigma, un'atmosfera catturata, un frammento di silenzio. Uomo discreto, quasi invisibile dietro i suoi capolavori, rifuggiva dalla fama come si rifugge dal rumore, preferendo la precisione alla brillantezza.


Morì nel 1961, lasciando dietro di sé una manciata di fragranze e una rivoluzione silenziosa. Con lui, il profumo ha smesso di essere un ornamento: è diventato un linguaggio. Ernest Beaux è stato lo scultore dell'invisibile, l'uomo che ha regalato al secolo un'indimenticabile boccata d'aria fresca.

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