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Tuberosa

Molto inebriante, simile al gelsomino, ai fiori d'arancio, fruttato, speziato, simile al miele, ammaliante, erotico, animale.

Inebriante, intensa e presumibilmente seducente: la tuberosa è utilizzata in profumeria per aggiungere una nota ammaliante e soave agli accordi. Le sue sfaccettature sono un vero e proprio smorgasbord olfattivo, con sentori di miele e gelsomino e sfaccettature che ricordano la frutta dolce. Sfaccettature erotiche e animalesche si mescolano in una nota carnale di dolce eccesso.

Scheda tecnica
Tipo
Materia prima naturale
Metodo di estrazione
Estrazione con solvente
Parti usate
I fiori

Produzione

Fiore amante del sole, la tuberosa è originaria del Messico e dell'India. È una pianta erbacea coltivata da bulbi, con alti steli floreali e fiori che crescono in profumati grappoli a 6 petali. Oggi i fiori di tuberosa sono coltivati soprattutto in India, Egitto, nelle isole Comore, in Marocco e, in misura minore, in Francia. La tuberosa inizia a fiorire alla fine della primavera e raggiunge il suo apice all'inizio di agosto. Le corolle vengono raccolte ogni mattina, appena si aprono. Il loro profumo viene raccolto attraverso l'estrazione con solventi volatili.

La storia

La tuberosa viene coltivata a Grasse fin dal XVII secolo, dove il suo profumo sontuoso veniva estratto con la tecnica dell'enfleurage. Tuttavia, la vera storia del fiore precede di gran lunga i secoli di coltivazione a Grasse. Si pensa infatti che gli Aztechi abbiano addirittura profumato il loro cioccolato utilizzando il delicato fiore. In epoca vittoriana si pensava che la tuberosa simboleggiasse tutto ciò che è sensuale e decisamente scandaloso, un profumo noto per i suoi poteri afrodisiaci. Le giovani donne venivano messe in guardia dal potere di questo fiore e veniva loro sconsigliato di respirarne il profumo inebriante dopo il tramonto.

Origine

Egitto, India, Comore, Marocco